La dote ha un lungo e diffuso retaggio culturale le cui radici affondano nelle antiche culture greca e latina. Nel Sud d’Italia è stata fino a poco tempo fa una consuetudine della cultura popolare, fondata sulla trasmissione di beni da parte della famiglia della sposa allo sposo con lo scopo di fornire una rendita nella formazione del nuovo nucleo familiare. Lo studio di questo complesso di beni consente di risalire alla visione del mondo che la comunità ha elaborato nel tempo, sul rapporto fra gli sposi e le loro famiglie. La dote perciò assurge a momento rivelatore del sistema comunicativo fra gruppi diversi (famiglie) perché consente di formalizzare un contratto fra due persone in previsione di un’unione stabile che il matrimonio pone come obiettivo. L’analisi di questa pratica presenta aspetti complessi e l’obiettivo dell’autore è di riuscire a comprendere, attraverso uno strumento di analisi e documentazione qual è quello antropologico, il ruolo occupato dalla dote nel legame matrimoniale.
Questo studio ha il merito di collocare un aspetto della cultura in un’ottica d’interdisciplinarietà. L’autore valuta tutti gli aspetti economici, storici, sociologici, giuridici, simbolici della dote al fine di spiegare compiutamente questo sistema, le regole di trasmissione e della proprietà dei beni.