Qesto studio – realizzato grazie alla preziosa collaborazione del Col. Antonello Vespaziani (Comandante del Multinational CIMIC Group), del Gen. B. Francesco Patrone (già 9° Comandante della Brigata genio, dal 2007 al 2009), del Gen. B. Antonino Costa (Comandante della Brigata genio), del Col. Paolomaria Salladini (Vice Comandante della Brigata genio) – intende fornire elementi per la riflessione sull'importanza della comunicazione verbale e non verbale dei militari nelle operazioni a supporto della pace (Peace Support Operations - PSO), rilevandone limiti, potenzialità e prospettive. Il lavoro parte dall'idea che esista una correlazione tra l'approccio dei militari impegnati nelle operazioni a supporto della pace e il consenso della popolazione autoctona. Sviluppando questa prospettiva, si cerca di approfondire quali siano e da cosa siano generati, quegli atteggiamenti che distinguono il modo di relazionarsi con la popolazione locale. Un atteggiamento che ha generato, secondo questa visione, dinamiche che consentirebbero di ottenere un maggior consenso proficuo per il raggiungimento delle finalità della missione stessa. Lo studio inizia affrontando il quadro concettuale nel quale inserire la riflessione sul rapporto civile-militare, sia a livello internazionale che italiano. Successivamente, grazie alla fattiva collaborazione fornita dal Ten. Enzo Di Fazio e dal Ten. Massimo Alizieri (entrambi in servizio presso il Multinational CIMIC Group), ci si interroga, mediante interviste ai militari che hanno operato direttamente a contatto con la popolazione locale (con particolare attenzione verso gli aspetti afferenti alla cooperazione civile-militare), su quali siano gli atteggiamenti peculiari della italian way nella comunicazione, con l'obiettivo di coglierne potenzialità e prospettive.