In questo romanzo, forte e coinvolgente,
Ettore, un alcolista di 57 anni viene lasciato
dalla moglie che porta con sé
il figlio perché la sua situazione in famiglia
si è fatta insostenibile. Attraverso la
narrazione in prima persona dei due coniugi,
si dipana un racconto duro in cui si
delinea però un percorso di recupero
dell'uomo e di rinascita. Nel racconto
emerge l'inferno quotidiano, la lotta
contro se stessi, contro la dipendenza, la
voglia di uscirne e l'impossibilità, fino ad
una difficile ma consapevole svolta. Il libro
rappresenta un affresco sociale in
cui non si sprecano aggettivi, le qualità
si capiscono dalle azioni, la prosa è
asciutta ed essenziale, angolosa e tagliente
come i cocci di vetro su cui cammina
il protagonista che dal buio del dolore
a poco a poco intravede uno spiraglio
di luce.