Un amore così grande, vivo, palpitante nei ricordi, non può essere
un'illusione, una fantasia della sua mente malata. Così pensa
Marco con ossessione. Però quelle allucinazioni improvvise,
quelle figure astratte eppure così vere, che puoi quasi toccare, che
a tratti si agitano nella sua mente, lo fanno dubitare della verità
dei suoi ricordi, della certezza dei suoi sentimenti. E se fosse solo
un'altra maledetta illusione costruita dalla sua malattia? Ma chi
l'ha detto che lui è malato? Lui non è pazzo! Perché nessuno ha
visto, toccato e baciato e amato Rebecca come lui ha fatto. Che
importa se nessun gli crede! Quell'estate trascorsa non è stato un
sogno senza tracce. Eppure lei non c'è più. Sparita nel nulla così
come d'improvviso era arrivata. Ma l'amore comanda e lui obbedisce:
partirà per cercarla. Così inseguendo una melodia dolce e
rassicurante, note struggenti di un violino invisibile, che si ripropongono
come un sentiero appena sfumato, udibili solo alle sue
orecchie, egli si incamminerà alla ricerca inesausta della sua
donna. Arriverà nella misteriosa e affascinante Gerusalemme,
dove sa di poter trovare tracce della sua donna. I pericoli corsi
non basteranno a fermarlo. I misteri che circondano quella donna
non lo fermeranno. Quell'amore è l'unica ragione per vivere, o
per morire se sarà necessario: l'ultima sua speranza di salvezza. Il
cuore e non la mente gli dice che riuscirà a trovarla.