Questo libro conclude la trilogia
delle poesie in lingua siciliana
di Giuseppe Leonardi, dopo
-La sapienza di l'antichi-
e -Rondò-. Nelle vene del Leonardi
scorre il sangue del drammaturgo.
Le sue poesie, infatti, nascono per essere recitate, perché il poeta
è portato al dialogo, ai versi martellanti, carichi di sentenze
e di velato umorismo, che spesso si traduce in malinconica
ironia.
Poco si può aggiungere a quanto detto in merito ai testi
precedenti, se non che in -Lu libru- il poeta raggiunge forse
il massimo della sua espressività.