Quando deve fuggire la guerra, la protagonista
del Respiro torna nella grande casa dei nonni,
sull'Appennino. Qui non ritrova solo le persone
e le cose che ha conosciuto un tempo. Ritrova
i ricordi della sua infanzia e dell'adolescenza.
Ritrova Francesco - un ragazzo diventato muto
all'età di nove anni quando la madre è morta in
un incendio - con cui ha avuto una storia d'amore.
Non è vero che i sentimenti umani non hanno
bisogno di parole, che per qualche tempo possono
venir sostituite dagli sguardi che i due ragazzi si
scambiano o dai biglietti che lui frettolosamente
le scrive. Le parole torneranno a essere necessarie
quando Francesco riuscirà a spogliarsi
dell'orgoglio che lo obbliga a lottare per difendere
la propria autonomia e lei avrà imparato
ad accettarlo. Così, non è strano che i protagonisti
del racconto ritrovino l'amore proprio quando
la ferocia del nazismo rende inutile ogni divisione
e ogni guerra puramente individuale.