Questo volume, che nasce dal lavoro di tesi in Storia delle Istituzioni formative, ha come intento quello di far riflettere sul valore legale del titolo di studio quale fonte dell'idoneità scientifica a svolgere un determinato mestiere. Einaudi, disse che la fonte dell'idoneità scientifica non è colui che appone un bollo ufficiale al documento ma è colui che intende giovarsi dei servizi
di un altro uomo indipendentemente dalle dichiarazioni di idoneità. Pertanto il valore del titolo sarebbe solo morale e non… legale. A supporto di questa tesi potremmo citare un esempio illustre: la Napoli precedente l'Unità d'Italia nella quale i giovani desiderosi di apprendere non frequentavano certo un'Università screditata ma accorrevano numerosi nelle scuole private di chi aveva acquistato la reputazione di capace e valoroso insegnante. Le ragioni della fortuna
della Scuola privata a Napoli vanno pertanto individuate nel difetto dell'insegnamento pubblico che fece coincidere l'interesse degli insegnanti, che vi trovarono una delle poche possibilità di lavoro intellettuale dell'epoca, con l'interesse di molte famiglie agiate e di ceto medioborghese alla nobilitazione culturale. Questo interesse era così sentito che, sovente, questi istituti,
in cui l'istruzione primaria si integrava di solito con quella media, erano fondati proprio per associazioni di padri di famiglia. Questa felice parentesi si inserisce in un particolare periodo storico caratterizzato dal ritorno dei Borbone nel restaurato Regno delle Due Sicilie dopo il -Decennio francese- che aveva pur portato a Napoli una grande ed intensa fioritura negli studi pedagogici e con un primo tentativo per la formazione di un corpo docente laico.