-Animadverto- è una raccolta di racconti di varia lunghezza, ma di
non misurabile intensità. La profondità degli stessi dipende, infatti,
dal lettore. Vado a spiegarmi: lo stile di scrittura usato dall'autore fa
appello ad un istinto psico-sensoriale innato nell'uomo, quello per il
quale percepite le informazioni essenziali rispetto ad una cosa, quelle
che ne fanno l'identità, riempiamo in maniera automatica tutto il
resto, stabilendone il -contorno-. Ciò avviene per esempio se si punteggiano
i punti essenziali di una fi gura.
[…] L'autore sceglie quando lasciare libero campo alla soggettività
e quando no, per esempio fornendo in maniera dettagliata informazioni
rispetto ad una cosa piuttosto che ad un'altra, ma obbligando
sempre il lettore a scegliere per i punti essenziali dati la variabile
stabilita, assegnando a questa un contorno o un contesto logico inequivocabile.
Lavorando su questo aspetto istintuale e optando per la
scelta di parole semplici e che talvolta richiamano, per lo stesso piano
(quello dell'istinto), suoni, sensazioni, concetti o anche altre parole, in
base a scelte godute dall'autore, si velocizzano la lettura e l'apprendimento
al tempo stesso, facendo vivere al lettore azioni, e sensazioni,
così veloci e così intense da goderne quasi quanto e quasi come chi
le ha partorite.
[…] « Memento ut foveas te » è l'invito a sentire quello a cui i sensi
non hanno accesso, questo per diverse ragioni, tra le quali quella che
non c'è altro modo di vivere intensamente un'esperienza narrata se
non con una capacità extrasensoriale, ma non, o non solo perché, la
psiche sappia sentire come se toccasse o se vedesse pur non facendolo
concretamente (per via di un parlato che poi diviene ordine), ma perché
questa goda di un messaggio, di un progetto, di un donare, di una
volontà di dire impreziosita dal modo in cui viene trasmessa.
I racconti sono proposti secondo l'ordine di nascita, scelta tipica
dell'autore.
[…]
Beh…detto questo… godetene quanto più vi riesce!