E' vero che Greci e Romani bevevano il vino solo se tagliato con acqua? O aromatizzando con scaglie o celebrato da Orazio? In definitiva, quanto è rimasto del mondo antico nelle nostre vigne e nelle nostre bottiglie?
"Archeologia dei vini in Campania" è un affascinante e documentatissimo viaggio nella storia più lontana del vino alla ricerca delle tracce archeologiche della sua nascita e diffusione tra Grecia e Italia. Un'opera prima che colma un vuoto nel quale, nel corso del tempo, si sono radicati talvolta falsi miti o - peggio - false storie. Con il rigore di studioso che lo contraddistingue e con la scorrevolezza dei migliori saggi divulgativi, l'archeologo Flavio Castaldo ci guida attraverso i lunghi secoli che intercorrono fra il mondo di Ulisse e la romanizzazione dell'Italia aiutati dalle più recenti scoperte archeologiche, da un'attenta e inedita rilettura delle fonti antiche, percorrendo i magnifici luoghi della Campania dove ancora oggi si può cogliere (ma non dove ce l'aspetteremmo) l'eredità di duemilacinquecento anni di cultura del vino.