Un'autobiografia è un libro pomposo e supponente nel quale il
protagonista da sfoggio delle sue peculiarità o dei momenti che
hanno reso speciale la sua vita rispetto al senso comune. Un'autobiografia
filosofica, perciò, non è altro che una storia carica di
superbia, come pretesto per divulgare la propria filosofia personale.
Perché dovrei leggere un libro del genere? Vi racconto
qualcosa su John Dory. Era un tipo molto notturno: Mentre noi
dormivamo, lui lavorava. Filosofo a orario ridotto. Non scriveva
libri, non li leggeva; semplicemente rifletteva. E lo pagavano per
questo. Perché mai qualcuno pagherebbe per questo lavoro di
merda? Perché gli permetteva altre interessanti opportunità;
come rivestire il ruolo di padre assenteista ed essere a posto con
la propria coscienza. John inoltre era un convinto sociopatico.
Provava avversione verso l'umanità per una percezione di superiorità
mentale sugli altri, e trovava soltanto la pace nella solitudine.
Poi un giorno la vita gli ricordò che siamo tutti di passaggio,
come gli ripeteva spesso il padre prima di quella tragica
fatalità; e John, per la prima volta da quando era nato, comprese
che la sua condanna più grande non era vivere, ma l'impossibilità
di non scegliere.