Da sempre gli uomini giunti in vista
della fine della vita sentono il bisogno,
con il desiderio forse di prolungare
nelle persone che hanno avuto accanto
il loro ricordo, di lasciare uno scritto
nel quale condensare le memorie
della vita passata unitamente
ad esortazioni a chi resta
per ben comportarsi in futuro,
quando essi non vi saranno più.
I diari e le memorie hanno avuto
una parte preponderante
nella produzione letteraria di ogni
tempo e può essere interessante
confrontare scritti di personaggi
tra loro contemporanei per notare
come essi descrivano lo stesso fatto
in maniera totalmente diversa
a seconda delle loro idee
o dell'appartenenza a diverse parti
politiche o, più semplicemente,
mossi dalla volontà di apparire
ai posteri in una luce migliore.
Ed ecco che con lo scritto di un diario,
di una memoria, ed in tanti casi,
di un semplice testamento l'uomo cerca
di beffare la morte continuando
a far sentire agli altri, a coloro
che sono rimasti e che gli sono stati cari,
il proprio pensiero ed i propri sentimenti
tenuti accuratamente nascosti
nell'arco dell'intera vita.