Il ciclismo è maestro di vita… per chi lo pratica, ne fa una professione o lo segue. Concorre a dar vita agli anni dell'uomo, annientato da una società che ha scelto di trasferirsi in casa di riposo. Per sopravvivere. Senza passato e senza futuro. Schiacciata sull’amorfismo dell’oggi. Ripetitivo nel suo divenire frenetico. Spesso disumanizzante. I suoi protagonisti illuminano sui valori della vita. Le imprese umane e sportive di tre grandi fuoriclasse dello sport del pedale promuovono la deistituzionalizzazione della nostra società: Bartali, Gimondi e Nibali, modelli positivi di superamento delle difficoltà. E tu, Vincenzo, continua a farci sognare! Oltre il ciclismo, oltre lo sport... Il ciclismo è passione all-time. Riflettendo su principi scientifici e obiettivi di valutazione, affiorano alcuni bias della classifica proposta dall’UCI nella Cycling Hall of Fame. L’autore propone una visione correttiva e compensativa. Vincenzo, alé alé… Merckx e Gimondi ti attendono nell’Empireo! La narrazione alterna ed embrica mente e cuore, poesia e scienza, statistica e cronaca... Stile nominale, perfino azzardato. Diretto, incisivo e sbarazzino... Per rendere immediata e piacevole la lettura. Rigore storico e statistico. A supporto della scientificità delle tesi. Briciole di umanità solidale. Piccole-grandi cose della vita. Testimoniate dal Giusto, Nuvola Rossa e uno Squalo… Un’opera da non perdere. Per gli amanti di narrativa. Per i ricercatori statistici dello sport. Soprattutto per chi ama la vita. E ama apprendere dal passato e dall’esperienza quotidiana. Per forgiare un mondo migliore! Peculiarità dei contenuti - Classificazione delle gare ciclistiche “all-time hors category” e gotha degli assi del pedale; le pietre miliari della storia del ciclismo; sinossi anagrafica delle gare ciclistiche “all-time hors category"; confronto all-time tra i fuoriclasse della storia del pedale d’oro (differenti classifiche a confronto; 33 schede dei campionissimi del ciclismo su strada). - Nibali: una collina e i dubbi di sudditanza psicologica verso i potenti (Liegi 2012); l’ape turiasumiense e lo yankee sopra le righe (Vuelta 2013); un’assoluzione, voci di larvato ricatto e congetture plausibili (Vuelta 2017); lettera aperta a Chris Froome… per un’impresa epica… (Vuelta 2017); tre cadute per tre risurrezioni (Mondiale 2013, Rio 2016, Vuelta 2017); il cinturino di un improvvido sprovveduto fotografo (Tour 2018); e dopo la quarta? - Gimondi: il baratto di Torriani con i Salvarani (Giro 1966); il prode guerriero dissolto nel mistero di una notta (Tour 1967); secondo solo a Jacquot nelle classiche della verità; un pomeriggio di passione davanti alla TV (Roubaix 1971) e la rivincita di Tongrinne; il bandito Verbeeck e la dilazione del diploma del pavé (Gand-Wevelgem 1972); uno sciroppo di troppo per il Cannibale (Lombardia 1973) e lo scarto dimenticato (Sanremo 1974); egoistico egotismo fiammingo (intralcio verso la Roubaix 1974); inattuabile il double invertito (doppietta Dauphiné-Bordeaux di Anquetil, 1965); il titolo incustodito (Mondiale 1974); la borraccia malandrina e la capanna sudatoria dopo Pra Loup (Tour 1975). - Bartali: il volo nel Torrente Couleau (Tour 1937); lame sul cuore (Tour 1949); ingratitudine indisponente (Giro 1950); il vincitore morale del Tour 1947 (Ronconi); il giallo tergemino precluso agli italici (Tour 1950).