Zeus obiettivo C: un amore perverso a Venezia 1750. Un libro del diciottesimo secolo ritrovato nel duemila è l’occasione per rivivere il 1700 in una Venezia libertina prima della fine di una Repubblica unica al mondo.
Obiettivo C è stato scritto nel corso di molti anni e si articola in una decina di tomi. Ispirato dalla passione per il mondo classico e per la mitologia greca, supportata dalla lettura di tanti libri erotici. Passione e letture che soddisfano le esigenze interiori da sempre presenti nell’autore il quale si qualifica come Anonimo Brentano riferendosi al nome della Brenta, il fiume che può essere considerato il prolungamento del Canal Grande che come un serpente penetra Venezia.
Obiettivo C è lo scontro tra il morente mondo pagano e il mondo cristiano in attesa della venuta del Messia, è la lotta tra il sopravvivere dell’uno o dell’altro o di ambedue, è la competizione tra il pluralismo deistico e il monoteismo.
Scenario di questi avvenimenti è la Venezia del diciottesimo secolo comunque agonizzante per l’arrivo di nuove idee provenienti dalla vicina Francia di Napoleone.
Obiettivo C è anche la terapia che l’autore vorrebbe proporre alla gioventù del ventunesimo secolo spesso indifferente al sesso in tutte le sue espressioni per superare piaghe dominanti come la droga e la violenza.
Obiettivo C declamando il sesso è anche un inno all’onnipotenza dell’amore che, come diceva Sigmund Freud nel ventesimo secolo, non si rivela mai con tanta forza come nelle sue aberrazioni. Riscontrava inoltre che nessuna nevrastenia o nevrosi analoga può esistere senza un disturbo della funzione sessuale, mentre riguardo le perversioni diceva che colui che per una ragione qualsiasi non vuole pronunciare la parola amore dica sessualità e chi ha qualcosa da ridire sulla parola
sessualità che in nome di Dio dica allora amore. L’autore considera fondamentale la svolta operata da Freud con la lettura della sessualità come fatto umano globale, in cui l’elemento fisico è inscindibile da quello psichico, così che non esiste comportamento sessuale (interno o esterno) in cui non sia coinvolta l’intera personalità del singolo. Freud, il quale nei Tre saggi sulla teoria della sessualità scrive che la più evidente differenza tra la vita erotica della antichità e la nostra senza dubbio va ricercata nel fatto che gli antichi ponevano l’accento sull’istinto vero e proprio, mentre noi diamo maggior importanza al suo oggetto.