Questo testo, pubblicato nella sua forma incompiuta e con il titolo dell’ultimo capitolo, è una ricognizione a tutto campo dell’approccio narrativo in medicina. Esso è interpretato dall’autore come un possibile antidoto all’inarrestabile frammentazione del sapere medico che ha come corrispettivo organizzativo-istituzionale la proliferazione di nuove “discipline”, sia nella ricerca scientifica che nella cura dei pazienti. Di qui l’esigenza di una analisi critica secondo due direttrici: da un lato, una serrata problematizzazione dei modelli vigenti, tra cui il complementarismo che ratifica come domini separati i processi patologici (disease) e quelli della sofferenza (illness); dall’altro, un riposizionamento del concetto di narrativa nel più ampio contesto dei processi decisionali emotivo-cognitivi che scandiscono la vita quotidiana delle persone e, quindi, le scelte dei
professionisti, dei pazienti e dei ricercatori. L’intento è di promuovere una impostazione multi-disciplinare, multi-professionale e multi-metodologica della medicina. Intorno a questo nucleo tematico si annodano, in un
ripensamento complessivo, alcune traiettorie di ricerca che hanno caratterizzato il pensiero dell’autore e le sue produzioni scientifiche più significative: l’interesse al processo diagnostico, la funzione metodologica
dell’approccio statistico come esercizio di valutazione critica delle procedure scientifiche, e la mira ambiziosa ad una integrazione dei saperi nelle Scienze della Salute, coltivata e praticata sin dagli anni ‘70 come attesta il volume collettaneo Analisi urbana e condizione sanitaria, Guida editore.