-Repossi rivendicò sempre la sua condizione di lavoratore manuale anche con
un po' di ostentazione, come quando si defi niva negli Annuari parlamentari -operaio
tornitore in metallo-: un atteggiamento orgoglioso di appartenenza di classe
presente in strati operai professionalmente qualifi cati conservatosi fi no all'avvento
del sistema fordista (tipica in questo senso l'espressione popolare che defi niva
i tornitori più abili in grado di -fare i baffi a una mosca-).
Il suo impegno nelle organizzazioni operaie di base, la FIOM e la Camera del
lavoro di Milano, copre l'intero arco della sua militanza, mentre quello politico fu
più breve, indicativo di una sua precisa scelta.
Ma come gli incarichi che ebbe al vertice di organizzazioni politiche e sindacali
negli anni del primo dopoguerra furono da lui più subìti per senso del dovere che
ricercati, così nel sindacato non fu attratto dalla carriera di funzionario, e a chi alla
Camera gli rinfacciava di non aver mai lavorato, rispondeva -Da quando avevo nove
anni sino a trentacinque io sono sempre stato all'offi cina a lavorare! Sappiano i colleghi che
io non son mai stato un organizzatore di professione- (dalla Presentazione).